Terzo rapporto annuale sul nomadismo digitale in Italia
Realizzato dall’Associazione Italiana Nomadi Digitali ETS nelle sue funzioni di Osservatorio
La digitalizzazione sta trasformando in maniera radicale le abitudini quotidiane degli individui aprendo ad un mondo di nuove opportunità per gli individui sia nella sfera ludica che professionale. Lo spostamento della maggior parte delle attività umane sul web, oltre agli innumerevoli effetti positivi, porta con sé una nuova gamma di rischi derivanti sia dai cybercriminali che da un utilizzo problematico degli strumenti digitali.
Le nuove tecnologie digitali, su tutte l’intelligenza artificiale, stanno iniziando a garantire un’integrazione sempre più verticale e orizzontale, senza soluzione di continuità, dell’intera catena del valore di un prodotto, rispetto ai quali uno dei principali fattori abilitanti sarà costituito dal 5G. Il nuovo standard di comunicazione permette agli operatori di fornire una connettività wireless ad ampissima capacità e bassissima latenza ad una vasta gamma di industrie “verticali”, aprendo importanti scenari per la nascita di nuovi modelli di business in tutti i settori industriali.
Missione Italia 5.0
Il ruolo delle telecomunicazioni per accelerare la transizione digitale e favorire la crescita.
Un solido sistema infrastrutturale rappresenta l’architrave su cui si fonda lo sviluppo tecnologico, culturale e sociale di ogni paese. Lo studio analizza lo stato attuale delle infrastrutture di telecomunicazione, energetiche e di trasporto presenti in Italia e fa il punto, anche grazie a una survey dei principali operatori, sul processo di semplificazione delle procedure di autorizzazione messo in atto nell’ultimo biennio per agevolare il dispiegamento di reti e impianti e centrare gli obiettivi fissati dal PNRR.
L’evoluzione tecnologica dell’offerta e della domanda hanno trasformato le telecomunicazioni in una piattaforma essenziale a supporto della trasformazione digitale del Sistema Paese. Il 5G, in particolare, rappresenta un volano di sviluppo straordinario da cui dipende e sempre più dipenderà la competitività dei singoli paesi. La necessità di cogliere tali opportunità di crescita e di centrare gli obiettivi di connettività fissati a livello europeo e nazionale impongono di accelerare il deployment delle reti rimuovendo gli ostacoli e, dunque, non solo semplificando le procedure autorizzative ma anche rivedendo la disciplina sui limiti elettromagnetici che un forte impatto esercita sulla progettazione e realizzazione delle infrastrutture di rete mobile.
Perché gli operatori tlc sono essenziali per la ripresa e la resilienza del Paese e degli italiani
Far comprendere a public opinion e decisori politico-istituzionali l’importanza strategica delle reti di telecomunicazione per i cittadini e la società italiana, rendendo chiaramente visibile il ruolo decisivo degli operatori Tlc nel più generale quadro dell’accelerazione digitale che Covid19 ha avviato: ecco, in estrema sintesi, l’obiettivo alla base del presente progetto.
In cosa consiste la digital life concretamente vissuta dai cittadini? Quali le loro aspettative e valutazioni? Sono gli interrogativi al centro del secondo Rapporto WINDTRE-Censis che, partendo dall’avvenuta transizione alla digital life, verifica se e in che misura in ambiti di vita significativi gli italiani beneficino delle opportunità digitali.
Internet per tutti e sostenibilità finanziaria delle telco al tempo del 5G e dell’Intelligenza Artificiale
Il 3° Rapporto Wind Tre-Censis analizza e interpreta dimensioni distinte ma integrate della digital life nel quotidiano della società italiana: le connettività utilizzate e il significato sociale per i cittadini e, poi, il possibile modello di finanziamento per continuare a garantire l’accesso a Internet per tutti, senza discriminazioni economiche.
La piena realizzazione della transizione digitale esige l’ampia disponibilità di infrastrutture fisse e mobili altamente performanti. Sebbene in Italia permanga un gap rispetto agli altri Paesi europei in termini di connessioni ultraveloci (> 100 Mbps), negli ultimi anni la forte crescita della copertura ad almeno 30 Mbps ha consentito al nostro Paese di superare il valore medio europeo. Questo trend positivo è stato scaturito principalmente degli importanti investimenti realizzati dagli operatori tlc, che nel decennio 2010-2020 hanno investito €72 miliardi per il potenziamento della rete fissa e mobile in banda ultralarga, nonostante una contestuale riduzione significativa dei ricavi e dei margini del settore.
L’avanzamento tecnologico degli ultimi decenni ha radicalmente trasformato il modo di vivere e di operare di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. In uno scenario in cui tutti gli oggetti che ci circondando stanno diventando smart, ovvero interconnessi ed in grado di interagire con l’ambiente circostante, si è fatto largo da alcuni anni un concetto nuovo, ovvero quello di smart city. Nonostante non esista un’univoca definizione di smart city, analizzando le versioni fornite da alcune delle principali organizzazioni pubbliche e private a livello globale è possibile trovare numerosi fattori comuni. In particolare, una città intelligente deve saper sfruttare le nuove tecnologie digitali per utilizzare in modo migliore le proprie risorse, essere maggiormente sostenibile e più attenta ai bisogni dei propri abitanti.
Il paper, realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e Join Group, dopo aver passato in rassegna i principali pilastri delle politiche rivolte alla sostenibilità, si concentra sul contributo che l’innovazione digitale può apportare per accelerarne l’implementazione, a livello macro (società) e micro (aziende e cittadini). Grazie alle nuove tecnologie ICT e alla loro sempre maggiore pervasività, accompagnata da una revisione dei modelli di business e delle strategie aziendali, si possono cambiare significativamente comportamenti e prassi, rendendoli più virtuosi senza penalizzare (ma anzi addirittura migliorando) crescita economica e stili di vita.
I mezzi di comunicazione sono da sempre un elemento basilare nello sviluppo scientifico economico e culturale della società umana. Per questa ragione la competitività di un Paese si misura anche con l’avanzamento delle proprie infrastrutture di telecomunicazione. Analizzando lo scenario italiano si osserva come la copertura 4G negli ultimi anni abbia mostrato un rapido progresso, facendo registrare nel 2021 una quota del 99,6% della popolazione raggiunta dal segnale. Il 5G, secondo un’analisi della copertura effettuata da EY, aggiornata a settembre 2021, ha raggiunto il 95% della popolazione italiana e oltre 7.500 comuni. Tale valore è confermato dal Desi 2022, secondo il quale l’Italia figura al primo posto in Europa per copertura del 5G in percentuale sulle famiglie (99,7%). Tale aumento appare realizzato prevalentemente in modalità 5G NSA (non stand alone), come mostrato anche dai dati Infratel, il cui monitoraggio (condotto nel 2021) indica come circa il 7% del territorio sia coperto in modalità 5G stand alone, mentre il 72% del territorio è coperto con tecnologia DSS (Dynamic Spectrum Sharing), che consente l'uso parallelo di 4G e 5G nella stessa banda di frequenza.
Il settore delle telecomunicazioni riveste un ruolo di primaria importanza all’interno del tessuto economico italiano. Non solo contribuisce all’occupazione e al valore aggiunto nazionale, ma abilita le connessioni fra individui, l’economia digitale, lo sviluppo delle imprese: in sintesi, il settore delle telecomunicazioni è un abilitatore trasversale a tutti gli ambiti di attività economica.
Alla luce della rilevanza e della priorità di sviluppo del settore delle telecomunicazioni in Italia, The European House – Ambrosetti, insieme a Wind Tre, ha deciso di avviare un percorso di studio e approfondimento sul valore del settore per la crescita del Paese e per la competitività del tessuto imprenditoriale.
Trasformazione digitale e incentivo a investire nelle reti a banda larga ad alta capacità: criticità e prospettive del caso italiano
L’evoluzione del settore delle comunicazioni a banda larga è stata in Italia storicamente condizionata e rallentata da diversi problemi, legati sia alla morfologia delle reti fisse, sia a scelte regolatorie e normative che non sono riuscite a essere al passo con le necessità dei tempi. Oggi, purtroppo, si deve prendere atto che il ritardo infrastrutturale che l’Italia accusa nei confronti dei maggiori paesi industrializzati, soprattutto in ordine alle Very High Capacity Networks, rischia di ampliarsi in assenza di correttivi che possano mettere gli operatori delle Telco e più in generale dell’intero tessuto produttivo, nella condizione di accompagnare e sostenere la trasformazione digitale.